
SMS solidale 48541 Almeno due milioni di bambini e adolescenti sono stati colpiti dal devastante terremoto del 12 gennaio. I bambini sono in stato di shock e di pericolo: molti di loro sono diventati orfani o sono stati feriti. Hanno bisogno di essere accuditi in fretta. Migliaia non hanno piu’ notizie della loro famiglia e dei loro amici. Ormai non possono contare che su se stessi per sopravvivere
La situazione ad Haiti «non migliora, le strade sono piene di gente disperata. La mancanza di cibo e di acqua potabile causa ulteriore stress». Lo afferma Medici senza frontiere, le cui equipe stanno, fra l'altro, lavorando 24 su 24 nelle sale operatorie allestite per i feriti. È «enorme» la richiesta di interventi chirurgici salva-vita. Nel frattempo si stanno cercando altre strutture, portando un ospedale gonfiabile da campo. Nel suo nuovo ospedale nel distretto di Carrefour, un'equipe chirurgica ha realizzato 90 operazioni mentre un'altra ha effettuato 20 interventi chirurgici in un container. A Port-au-Prince sono arrivati oltre 100 operatori umanitari per dare supporto alle equipe che lavoravano stabilmente a Haiti già prima del terremoto. Tra loro vi sono chirurghi, anestesisti, nefrologi e psicologi.
la macchina dei soccorsi ad Haiti aumenta di potenza per tentare di rispondere alle necessità più urgenti dei sopravvissuti, sei giorni dopo il terremoto che ha ucciso almeno 70mila persone. Il caos, le violenze e i saccheggi generati dalla disperazione hanno indotto il governo a dichiarare lo stato d’emergenza fino alla fine del mese di gennaio e il lutto nazionale di 30 giorni con tutte le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici rimasti in piedi. Nelle fosse comuni sono stati sotterrati 70mila cadaveri, ha affermato il segretario di stato all’istruzione Carol Joseph, mentre secondo una stima fornita dagli esperti americani le vittime in totale potrebbero essere 200mila. Il sisma e le numerose repliche hanno causato anche il ferimento di 250mila persone e 1,5 milioni di senzatetto. I sopravvissuti vivono ammassati in bidonville improvvisate a due passi dal palazzo nazionale, parzialmente distrutto, simbolo di un potere decapitato dalla catastrofe. La priorità è ormai quella di evitare una catastrofe sanitaria: la carenza di acqua potabile e di servizi sanitari aumenta fortemente il rischio di epidemie.
Nessun commento:
Posta un commento