
Assumere le proprie responsabilità verso se stessi e verso gli altri è difficile, ma è ciò che di solito viene richiesto alle persone adulte, forse è per questo molti decidono di non crescere, per evitare il peso della consapevolezza che la maturità reca con sé. Ma diventare ADULTI, veri, è davvero così duro? E significa solo essere seri e responsabili rinunciando al lato impulsivo ed emozionale della vita?
Io spero che il mio sia un viaggio senza perdere il contatto con i miei sentimenti reali, senza abbandonare la libertà, la fantasia e la tenerezza.
Io sto diventando grande: ho organizzato un funerale, ho chiuso un pezzo della mia vita che ha fatto la storia di me, e alcune porte le ho chiuse e lasciate alle mie spalle. Sto imparando ad accettare la sconfitta, anche quand'è brutale, provo a non farmi abbattere da difficoltà (certo ci sono dei momenti in cui il mio umore è proprio nero) e sempre più imparo che ciò che vorrei e ciò che veramente voglio non sono necessariamente la stessa cosa.
Smussandomi, accetterò che non tutte le persone sono come me, si immedesimano in me, hanno cura della fragilità: proverò ad
averne io, sempre di più, e far fluire le mie emozioni dando, quando voglio, ma senza necessariamente e immediatamente aspettarmi di ricevere!
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